La Dichiarazione di Bangkok sull’attività fisica per la salute globale e lo sviluppo sostenibile

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Bangkok, novembre 2016 – alla sesta conferenza della Società internazionale per l’attività fisica e la salute (International Society for Physical activity and Health – ISPAH), i delegati di settantadue paesi, principalmente dell’Asia e dell’Europa, hanno sottoscritto una nuova dichiarazione di consenso sull’importanza della promozione dell’attività fisica per la prevenzione delle malattie non trasmissibili e la promozione della salute globale.

Questa nuova Dichiarazione di Bangkok individua sei aree prioritarie (elencate più avanti) nelle quali tutti i governi dovrebbero investire risorse e attuare politiche e interventi per raggiungere l’obiettivo dato dall’Organizzazione Mondiale della Salute: aumentare del 10% i livelli di attività fisica e ridurre i comportamenti sedentari entro il 2025, al fine di guadagnare salute e migliorare la qualità della vita.

La Dichiarazione di Bangkok pone anche l’attenzione sulle potenzialità della promozione dell’attività fisica per il conseguimento di otto dei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile, assegnati dalle Nazioni Unite a tutti i Paesi per il 2030, ovvero:

  1. tutelare la salute e il benessere per tutti e a tutte le età
  2. offrire un’istruzione di qualità
  3. realizzare l’uguaglianza di genere
  4. ridurre le disuguaglianze
  5. rendere le città e le comunità inclusive, sicure, resilienti e sostenibili
  6. agire per combattere il cambiamento climatico
  7. proteggere la vita sulla terra
  8. promuovere società eque, pacifiche e inclusive

L’attività fisica in tutte le politiche

La Dichiarazione di Bangkok fa un appello ai decisori politici, ai potenziali finanziatori e ai portatori d’interesse – comprese l’Organizzazione Mondiale della Salute, le Nazioni Unite e tutte le principali organizzazioni non governative – affinché creino partnership tra più settori – che vedano partecipe la sanità, ma non solo – per implementare piani nazionali e regionali di promozione dell’attività fisica, sulla base delle evidenze oggi disponibili.

La “Dichiarazione di Bangkok su attività fisica, salute globale e sviluppo sostenibile” illustra il piano di azione per integrare l’attività fisica in tutte le politiche.
Questa Dichiarazione completa i principi e le azioni della “Carta di Toronto per l’attività fisica” che è nata come strumento di advocacy per la promozione di uno stile di vita attivo e sostenibile per tutti.
La neo Dichiarazione integra infine il documento “Investimenti che funzionano per promuovere l’attività fisica”, che è stato pensato come completamento della Carta di Toronto e propone interventi suddivisi per setting.

Scarica le traduzioni italiane, autorizzate dall’Ispah, dei tre documenti:

Un esempio di applicazione della Dichiarazione di Bangkok

Il Public Health England ha pubblicato un report sui primi risultati del Piano nazionale per l’attività fisica – Everybody Active, every day – adottato dall’Inghilterra nell’ottobre del 2014: un lavoro realizzato con il contributo di più di mille portatori di interesse impegnati nella promozione dell’attività fisica a livello nazionale e locale.

Il report – Everybody active, every day: two years on. An update on the national physical activity framework (marzo, 2017) – descrive i principali progressi raggiunti tra il 2015 e il 2017 in quattro ambiti di azione: creare una società attiva, investire nella formazione dei professionisti, promuovere ambienti di vita favorevoli all’attività fisica e monitorare i livelli di attività fisica e l’implementazione di buone pratiche.

Questo interessante documento, al quale si rimanda per una lettura approfondita, si conclude con un’analisi delle politiche e degli investimenti, descritti nel Piano nazionale per l’attività fisica dell’Inghilterra, rispetto alle indicazioni della Dichiarazione di Bangkok. Quest’analisi individua azioni di miglioramento per le sei aree prioritarie di azione indicate dalla Dichiarazione.

1. Rinnovare l’impegno a investire e attuare azioni politiche tempestive e su larga scala, per ridurre l’inattività fisica lungo l’intero arco della vita, come contributo alla riduzione del carico globale di malattie non trasmissibili e raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030

L’Inghilterra ha redatto documenti d’indirizzo per le politiche di riduzione dell’inattività fisica, come quello  per la lotta all’obesità infantile, scritto di concerto tra il settore dello sport e il settore della sanità. L’efficacia di quanto dichiarato potrebbe aumentare definendo in modo ancora più chiaro i mandati e le azioni di competenza dei settori coinvolti, allargando la partnership ad altri settori e affidando a uno di essi il coordinamento e il monitoraggio degli obiettivi specifici.

2. Prevedere un coinvolgimento dei diversi settori a livello nazionale e istituire piattaforme di coordinamento

Questo è stato un principio strategico nella definizione degli obiettivi e delle azioni del Piano nazionale per l’attività fisica adottato dall’Inghilterra. Si potrebbe puntare a rafforzare le sinergie intersettoriali già in atto per ridurre, nello specifico, le disuguaglianze nei livelli di attività fisica e nei livelli di inattività fisica.

3. Sviluppare le competenze dei professionisti e dei decisori

Il Piano nazionale inglese per l’attività fisica ha investito molto sulla formazione e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze dei professionisti nel campo della promozione dell’attività fisica. Si vuole ora coordinare, a livello nazionale, l’inserimento di queste competenze nei percorsi di laurea e di formazione continua più opportuni.

 4. Migliorare le competenze tecniche e condividere le esperienze

Il governo può contare su diversi enti di supporto che si occupano di trasferire le evidenze sull’attività fisica nella pratica. Occorrerebbe un unico portale per la condivisione e lo scambio delle conoscenze al fine di implementare buone pratiche nelle realtà locali.

5. Rafforzare il monitoraggio e i sistemi di sorveglianza

Sono attivi sistemi di sorveglianza dei livelli di attività fisica nella popolazione adulta. Vi sono gap nella sorveglianza dei livelli di attività fisica nei bambini e nei giovani.

6. Sostenere e promuovere la collaborazione, la ricerca e la valutazione delle politiche

L’Inghilterra ha dal 2012 un ente nazionale al quale sono affidati compiti di ricerca e valutazione. A questo ente si potrebbe affidare la valutazione delle politiche per la promozione dell’attività fisica per dimostrare la relazione tra politiche in atto e impatto sui livelli di attività fisica della popolazione e modulare politiche future.

Conclusioni

Ci auguriamo che la Dichiarazione di Bangkok per l’attività fisica, la salute globale e lo sviluppo sostenibile possa quindi essere, anche in Italia sia a livello nazionale sia regionale, una nuova leva per promuovere la cultura della promozione dell’attività fisica e per orientare (per quanto possibile) le scelte politiche a sostegno di stili di vita attivi e salutari nei tavoli e nei progetti in corso e futuri.

Sul sito dell’ISPAH – www.ispah.org/resources – è possibile dichiarare il proprio sostegno a questo nuovo documento internazionale e scaricare una serie di materiali (in lingua inglese) per diffondere e applicare la Dichirazione di Bangkok nella propria realtà.

Fonte: DORS (Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute)

 

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