Un “bollino” per ristoranti a prova di allergie

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Non solo stelle, forchette o cappelli. Tra poco, gli chef italiani potranno esporre anche un “bollino” (blu) anti-allergie.

Da fine aprile, infatti, all’Università Cattolica di Roma partiranno i primi corsi per educare ristoratori e gestori di esercizi alimentari a ridurre al minimo i rischi per i clienti che soffrono di allergie o intolleranze alimentari. Coordinati da Domenico Schiavino, responsabile del Servizio di Allergologia del Policlinico Gemelli e Organizzati dalla Società di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic), i corsi si estenderanno poi a tutta Italia. I bollini anti-allergie identificheranno i locali dove i circa 5 milioni di italiani con allergie o intolleranze alimentari potranno mangiare senza correre pericoli.

«La platea di soggetti che possono manifestare disturbi più o meno accentuati dopo aver mangiato particolari alimenti è talmente vasta che anche i ristoratori stanno cominciando a sentire l’esigenza di formarsi al riguardo – dice Giorgio Walter Canonica, presidente Siaaic – per venire incontro alle necessità di una fetta sempre più ampia di clienti». Gli allergici ai cibi in Italia sono oltre 2 milioni, più del 3% della popolazione, ai quali si aggiungono più di 2 milioni di italiani intolleranti a uno o più alimenti. Ma sono moltissime le forme di allergia al cibo che si stanno sempre più diffondendo: si stimano per esempio circa 5 milioni di allergici o intolleranti al nichel che manifestano sintomi sistemici o gastrointestinali dopo aver ingerito uno dei tanti alimenti che lo contengono, ma anche circa 100 mila persone che non tollerano uno o più additivi alimentari che si possono trovare nei cibi.

I corsi si articoleranno in quattro incontri con gli allergologi Siaaic della durata di due ore ciascuno, per affrontare temi come la natura degli allergeni, i meccanismi di malattia e l’epidemiologia delle allergie, i metodi diagnostici corretti e “farlocchi”, l’approccio dietologico alle allergie e i problemi posti dagli alimenti “nascosti” nelle preparazioni apparentemente a prova di allergico; ai ristoratori verranno anche chiarite le reazioni crociate tra alimenti e tra alimenti e allergeni per inalazione, ma soprattutto si punterà sull’informazione in merito alle norme di etichettatura e le procedure per mettere in sicurezza i cibi.

Fonte: Healthdesk

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