L’estate addosso di Gabriele Muccino, un film sull’età dei cambiamenti e dei sogni

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Il regista italiano che ha sfondato in America ci porta a cavallo tra Italia e States, inquadrando un diciottenne in un momento di importanti scelte esistenziali, come quello che segue l’esame della maturità. L’estate, la stagione dell’energia e dei mutamenti veloci, fa da sfondo al fortuito incontro di quattro ragazzi e a momenti di confronto e allegria da ricordare. Nel cast Brando Pacitto, Matilda Lutz, Taylor Frey, Joseph Haro.

Marco (Pacitto) ha 18 anni, sta per diplomarsi al liceo e non ha idea di cosa fare il prossimo anno, quando a settembre ognuno dovrà scegliere che strada intraprendere nella vita. Non sa se proseguire gli studi o affrontare il mondo del lavoro. Maria (Lutz) è una ragazza della stessa scuola, anche lei appena diplomata, che Marco detesta e considera pedante e conservatrice. Un amico comune e un imprevisto li porteranno a partire insieme, da Roma verso San Francisco, dove ad attenderli ci sono Matt (Frey) e Paul (Haro). I due ragazzi americani sono una coppia gay e si portano dietro le difficoltà di essere cresciuti a New Orleans, nella Louisiana profonda e omofobica. Nonostante le premesse della partenza e la diffidenza iniziale, i quattro diventeranno amici e intraprenderanno un viaggio on the road, che li porterà a fare i conti con loro stessi e a definire chi sono e vorranno essere.

Sullo sfondo le musiche originali di Lorenzo Jovanotti Cherubini. L’estate addosso, la canzone di Jovanotti che tutti conoscono, è nata insieme al soggetto del film tre anni fa, quando però ancora il progetto era in preparazione. Lorenzo convinse Gabriele a dargli il permesso di pubblicarla subito nel suo album (“non posso pensare di suonare negli stadi senza questa canzone!”) anche se il film non c’era ancora, e adesso il brano “torna a casa”.

L’estate addosso è quella che ti porti dentro e che un po’ rimpiangerai per sempre, quella che continui a sognare di rivivere, quella che ti ha segnato, quella che ti ha definito e quella che deve ancora venire”, dice Muccino. “L’estate che ho voluto raccontare corrisponde a uno stato dell’anima, in cui qualcosa in noi cambia e non tornerà più come prima. Non importa a che età questo accada. D’altronde, spesso, l’età che sentiamo nel cuore è diversa da quella anagrafica, ed è quella che in fondo ci spinge davvero alla continua ricerca di una nuova ‘estate’ da portarsi addosso, ancora una volta”.

Fonte: Panorama

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