Obesità e Depressione

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A cura di Luca Manco, laureando in Scienze e Tecnologie della Comunicazione

I ricercatori dell’Università americana di Vanderbilt hanno recentemente analizzato i risultati di diverse ricerche scientifiche per esaminare la relazione esistente tra depressione e obesità nei giovani.

Le ricerche dimostrano una relazione significativa tra depressione e adolescenza, suggerendo però, nel contempo, che a causa dei cambiamenti fisici conseguenti alla pubertà (che si manifestano in una maggiore massa muscolare per i ragazzi e grasso corporeo nelle ragazze) l’aumento di peso potrebbe non essere un sintomo, ma una conseguenza a lungo termine della depressione giovanile.

L’obiettivo di questo studio è quello di esaminare quattro plausibili mediatori della relazione depressione-obesità: attività fisica, alimentazione incontrollata, insoddisfazione corporea e livelli di cortisolo disregolati.

La metodologia utilizzata ha messo in relazione i quattro mediatori tra loro, e l’interdipendenza di queste quattro variabili nel corso del tempo.

I risultati a cui sono giunti i ricercatori sono:

– nonostante gli studi evidenzino limiti metodologici e la necessità di ulteriori ricerche, i risultati suggeriscono che la depressione pone gli adolescenti a rischio obesità perché causa la diminuzione dell’attività fisica;

– l’alimentazione incontrollata può condurre all’aumento di peso, ovviamente a causa dell’eccessivo apporto calorico ma anche perché spinge i giovani ad ignorare i sintomi  di fame e sazietà;

– l’insoddisfazione corporea nei giovani può condurre all’aumento di peso come conseguenza di diete alimentari che si rivelano dannose. Infatti, saltando la prima colazione e/o mangiando molto in un unico pasto giornaliero si favorisce l’aumento della produzione di cortisolo, che ad alti livelli è un fattore di rischio poiché porta all’assunzione eccessiva di cibo e causa l’aumento della produzione di grasso. Metodi sperimentali e teorici supportano l’associazione tra i sintomi della depressione e l’insoddisfazione corporea nonché l’associazione tra l’insoddisfazione corporea e l’aumento di peso. I risultati delle diverse ricerche indicano che questi eventi sono in relazione tra loro e che i sintomi depressivi sono associati alle fasi acute di insoddisfazione corporea, ma queste conclusioni non sono confermate pienamente dalle ripetute osservazioni dei soggetti in un periodo di tempo;

– nonostante siano necessarie ulteriori ricerche sulla connessione tra depressione, cortisolo ed obesità, i risultati degli studi indicano che  la depressione giovanile è associata ai livelli di cortisolo disregolati.

I risultati di questo studio hanno chiare implicazioni cliniche e suggeriscono che alcuni adolescenti affetti da depressione mostrano sintomi e caratteristiche in relazione diretta con il peso. In questi giovani, i sintomi dei quattro mediatori sono presenti singolarmente o in modo complessivo. L’opportuna considerazione di questi sintomi potrebbe evitare la tendenza all’obesità in chi soffre di depressione. Ma come suggeriscono i ricercatori, l’obesità è associata sia ai sintomi della depressione, sia ad una scarsa risposta alle terapie. Quindi, i giovani depressi che aumentano di peso possono presentare maggiori sintomi depressivi e minore risposta alla terapia. L’esame delle connessioni esistenti tra i sintomi della depressione e questi quattro mediatori potrebbe aiutare a non fare entrare i giovani nel ciclo depressione-obesità.

Fonte: Journal of Child and Adolescent Behavior 

 

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