Edizione Osservasalute 2015: gli italiani e gli stili di vita salutari

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A cura di Laura Cannistrà–Laureata in Comunicazione Scientifica Biomedica

L’Edizione del Rapporto Osservasalute 2015 (Istituto di Igiene dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) purtroppo evidenzia il persistere di comportamenti a rischio nella popolazione, anche se fortunatamente indica anche diversi dati incoraggianti in alcuni aspetti degli stili di vita.

 Ad esempio per quanto riguarda il fumo rispetto al 2013, nel 2014 risultano essere più bassi il numero di fumatori di sigarette e il numero medio di sigarette fumate al giorno (per quest’ultimo si registra un trend di diminuzione continuo dal 2001), mentre è in aumento la percentuale di non-consumatori (34,9% vs 35,6%). Nonostante il calo dei fumatori, le campagne antifumo e la crisi economica, alcuni dati però, continuano ad essere preoccupanti infatti  il 70% dei consumatori inizia a fumare prima dei 18 anni e il 94% prima dei 25 anni. 

Diversamente dal consumo di fumo, il consumo di alcool non riporta differenze fra il 2013 ed il 2014: la prevalenza dei consumatori a rischio appartenenti alla fascia d’età compresa fra gli 11 e i 17 anni nel 2014 è pari al 19,4%. Inoltre non si rilevano, a livello nazionale, differenze statisticamente significative rispetto al 2013 (20,6%).

Nonostante una maggiore consapevolezza sui rischi correlati all’alcool, nel nostro Paese la prevenzione va ancora  sostenuta, supportata, ma soprattutto va rafforzata con estrema e tempestiva convinzione.

Inoltre, emergono dati problematici riguardanti l’alimentazione perché vi è una diminuzione nel necessario “consumo di 5 porzioni e più al giorno di Verdura, Ortaggi e Frutta”  ed un aumento, in alcune aree del Paese, di persone in eccesso ponderale (sovrappeso ed obesità).

Infine non è ancora adeguatamente diffusa l’idea che un’adeguata attività fisica contribuisca al benessere dell’individuo. L’evidenza scientifica parla chiaro: svolgere una regolare attività fisica per circa 30 minuti al giorno, per almeno cinque volte a settimana, favorisce uno stile di vita sano, con notevoli benefici per la persona. L’attività fisica concorre a migliorare la qualità della vita  sotto diversi punti di vista perché aumenta il benessere psicologico attraverso lo sviluppo dei rapporti sociali ed il rafforzamento di valori importanti come lo spirito di gruppo, la solidarietà e la correttezza ed è associata positivamente allo stato di salute. Lo sport è un’attività del tempo libero tipicamente giovanile: le quote più alte di sportivi si riscontrano per gli uomini nella fascia di età compresa tra i 15 e i 17 anni (71,7%) e per le donne in quella tra i 6 e i 10 anni (58,7%).

 

Fonte:Osservasalute 

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