Nel Pomodoro la ricetta contro l’infertilità maschile

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L’infertilità è una patologia che attualmente colpisce il 16.7 % delle coppie eterosessuali nei paesi in via di sviluppo  e nel 50% di questi, la problematica è da attribuire all’uomo . Secondo alcune ricerche, il pomodoro contiene i giusti nutrienti per migliorare la motilità e il numero degli spermatozoi. Tra tutti è il licopene contenuto nel pomodoro a migliorare la qualità del liquido seminale. 

Cos’è il licopene?

Questa sostanza naturale appartiene alla famiglia dei carotenoidi, dei pigmenti vegetali di origine lipidica che conferiscono al pomodoro la sua tipica colorazione rossa e noti per le proprietà antiossidanti.

Il licopene è lo “spazzino delle cellule”, evita gli stress ossidati e la formazione dei radicali liberi, rieuscendo così a prevenire l’ invecchiamento e l’ insorgenza di altre patologie come tumori, cardiopatie, ipertensioni.

Come lo assumiamo?

Può essere introdotto solo tramite la dieta,  poiché non siamo in grado di sintetizzarlo. Oltre l’80% del licopene presente nel corpo umano deriva dal consumo di pomodoro e derivati. La miglior fonte di questa sostanza sono sughi, passate e concentrati, poiché ne aumentano la biodisponibilità: in altre parole, il corpo riesce ad assorbirlo meglio e ad utilizzarlo per le funzioni fisiologiche. 

Inoltre, combinarlo con i lipidi, come l’ olio extravergine d’oliva, risulta ottimale per il suo assorbimento, poiché questi ne favoriscono la solubilizzazione durante la digestione e ne facilitano l’assimilazione, cioè il passaggio attraverso la mucosa intestinale al circolo sanguigno, grazie al quale arriverà fino ai tessuti e potrà svolgere la sua azione benefica sulla salute. 

Pertanto, mangiare una pizza con pomodorini, salsa di pomodoro, mozzarella e olio di oliva garantisce il suo massimo assorbimento.

Licopene e fertilità: un problema attuale 

Di solito, i problemi legati all’infertilità sono un eiaculato povero di spermatozoi (oligospermia), ouna scarsa motilità ( astenozoospermia), o spermatozoi con una morfologia alterata (teratozoospermia), o una combinazione di tutti questi fattori.

Studi epidemiologici hanno mostrato che indossare indumenti intimi troppo stretti, fumare tabacco, un alto indice di massa corporea e l’ uso ricreativo di droghe influiscono negativamente sulla qualità dello sperma.

Antiossidanti per migliorare la qualità degli spermatozoi 

Il licopene ha catturato l’interesse dei ricercatori dell’ Università di Sheffield, poiché implicato nella salute riproduttiva dell’ uomo. Secondo un recente studio, vitamina E, vitamina C, beta carotene, selenio, zinco e licopene sono inversamente associate alla scarsa qualità degli spermatozoi. Per questo, una dieta ricca di questi nutrienti comporta una migliore qualità dello sperma. L’ assunzione elevata di antiossidanti è associata con un’alta concentrazione e qualità degli spermatozoi.

Esperimento *

60 uomini giovani e in buona salute e 12 settimane sono stati necessari  agli scienziati inglesi per compiere lo studio che ha dimostrato gli effetti benefici dell’ introduzione del licopene nella dieta.

Gli uomini reclutati sono stati divisi in due gruppi: al primo sono stati somministrati 14mg giornalieri di integratore a base di licopene, il lactolicopene, al secondo un integratore privo di principi attivi, ad effetto placebo.

Al termine dei 3 mesi, gli spermatozoi dei 56 uomini che avevano completato lo studio, mostravano un miglioramento complessivo nella velocità, forma e numero

Del resto, lo diceva anche Rita Pavone:

Viva la pappa col pomodoro”.

 * Fonte: https://link.springer.com/article/10.1007/s00394-019-02091-5

1) Boivin J, Bunting L, Collins JA, Nygren KG (2007) International estimates of infertility prevalence and treatment-seeking: potential need and demand for infertility medical care. Hum Reprod (Oxford, England) 22(6):1506–1512.  https://doi.org/10.1093/humrep/dem046

2)  Pacey A (2009) Sperm, human fertility and society. In: Birkhead T, Hosken DSP (eds) Sperm biology: an evolutionary perspective. Elsevier, Amsterdam, pp 565–597

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