di Luca Manco, Medico Chirurgo e Dott.re in Comunicazione Scientifica Biomedica, Sapienza Università di Roma
Il morbillo è una malattia infettiva esantematica di origine virale diffusa in tutto il mondo [1].
La contagiosità del morbillo è elevatissima: secondo numerosi studi il 90% dei soggetti che entra in contatto con una persona infetta contrae l’infezione [2].
Clinicamente si presenta con malessere generale, debolezza, febbre, tosse, congiuntivite, insonnia, tremori, confusione ed eruzioni cutanee (esantema) [3]. Inoltre, il 30% dei malati presenta complicanze come diarrea severa con disidratazione, disturbi visivi fino a cecità, infezioni dell’orecchio, dell’apparato respiratorio e del sistema nervoso con danni neurologici permanenti [4]. La maggior parte dei decessi associati al morbillo si verifica a causa delle complicanze [5].
Negli anni ‘60, prima dell’introduzione del vaccino, il morbillo era responsabile di frequenti epidemie che causavano circa 2,6 milioni di morti ogni anno [6]. La vaccinazione prevede due dosi, la prima con somministrazione a 12 mesi di vita e la seconda a 5 anni di età: queste due dosi sono in grado di proteggere dal morbillo più del 90% dei vaccinati [7], evitando sintomi e complicanze potenzialmente mortali. Secondo il Ministero della Salute, l’immunità acquisita attraverso la vaccinazione protegge sé stessi e gli altri dall’infezione, dato che le persone vaccinate non possono trasmettere il virus; mentre l’immunità acquisita attraverso l’infezione espone sé stessi e gli altri alla malattia, dato che i soggetti infetti possono trasmettere il virus [8]. Pertanto, la vaccinazione offre una protezione più sicura ed efficace contro il morbillo.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ed il Fondo Internazionale di Emergenza per l’Infanzia delle Nazioni Unite (UNICEF), la copertura vaccinale globale infantile – ovvero la percentuale di bambini vaccinati [9] – si è ridotta nel 2023. Rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019 sono circa 2,7 milioni i bambini in più non vaccinati, di cui più della metà vive in Paesi fragili [10].
Nel 2023 ha ricevuto la prima dose di vaccino contro il morbillo l’83% dei bambini in tutto il mondo e solo il 74% ha ricevuto la seconda dose [11]. Circa 35 milioni di bambini sono senza copertura vaccinale di cui i tre quarti vivono in Paesi in cui sono in corso epidemie di morbillo. Catherine Russell, Direttore esecutivo dell’UNICEF, ha affermato che per colmare il divario vaccinale è necessario uno sforzo globale soprattutto da parte di governi e leader locali [12].
L’interruzione della trasmissione endemica di morbillo in una specifica area geografica è l’obiettivo fissato dall’OMS e l’eradicazione richiede alti livelli di immunità (almeno del 95%) per prevenire epidemie, decessi e sequele croniche [13]. Negli ultimi cinque anni le epidemie di morbillo hanno colpito 103 Paesi, dove complessivamente vivono circa tre quarti dei bambini del mondo: in questi Paesi la bassa copertura vaccinale (inferiore o uguale all’80%) favorisce la diffusione dell’infezione. Al contrario, nei 91 Paesi con una elevata copertura vaccinale non si sono registrate epidemie [14]. Le epidemie di morbillo colpiscono soprattutto i più vulnerabili, i Paesi in via di sviluppo ed i bambini sotto i 5 anni di età, facendo emergere disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, questo quanto ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS.
Il morbillo è però un problema sanitario risolvibile, il cui vaccino è economico e di facile somministrazione anche nelle aree del mondo più complesse [15]. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (IA2030) è un programma sottoscritto dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU nel 2015 [16]. Alcuni tra gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile sono la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame, il contrasto al cambiamento climatico e la diffusione dei vaccini, tra cui proprio quello del morbillo. In ambito vaccinale i tre pilastri su cui poggia l’Agenda 2030 sono:
• garantire equo accesso ai vaccini;
• aumentare l’adesione vaccinale con soluzioni locali ad hoc;
• favorire le vaccinazioni in tutte le fasi della vita [17].
Il piano globale IA2030 è stato sviluppato con approccio dal basso verso l’alto coinvolgendo stakeholder (portatori d’interesse) di tutto il mondo ed includendo i Paesi che stanno subendo le disastrose conseguenze delle diseguaglianze sanitarie [18].Per il morbillo e per le altre malattie prevenibili da vaccini potrebbe essere possibile in futuro, per mezzo di tale strategia condivisa, rafforzare i sistemi di immunizzazione, ridurre morbilità e mortalità e garantire una equa protezione vaccinale in tutte le fasce d’età ed in qualunque area geografica [19].
Riferimenti
1. https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/m/malattie-esantematiche
2. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38853189/
3. https://www.epicentro.iss.it/morbillo/#:~:text=Il%2520morbillo%2520è%2520una%2520malattia,è%2520l’unico%2520ospite%2520naturale
4. https://www.vaccinarsi.org/scienza-conoscenza/malattie-prevenibili/morbillo
5.https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_365_ulterioriallegati_ulterioreallegato_7_alleg.pdf
6. https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2586_allegato.pdf
7. https://www.epicentro.iss.it/morbillo/ciofi
8.https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_365_ulterioriallegati_ulterioreallegato_7_alleg.pdf
10. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/immunization-coverage
13. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/measles
14. https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/72/wr/mm7246a3.htm?s_cid=mm7246a3_w
15. https://www.cdc.gov/global-measles-vaccination/data-research/global-measles-outbreaks/index.html
16. https://www.un.org/sustainabledevelopment/