Pillola e altri contraccettivi: tutto quello che ancora non si sa

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Poche, pochissime italiane scelgono i contraccettivi ormonali: nella fascia 18-24 anni si sfiora il 18 per cento e fra le più adulte non va meglio, tanto che in Europa siamo solo al quattordicesimo posto davanti a Slovacchia, Polonia e Grecia.

In più, come spiega uno studio dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, il 35 per cento delle donne inizia ma poi interrompe, in genere per piccoli effetti collaterali. «I più frequenti sono perdite di sangue irregolari e aumento di peso» dice Franca Fruzzetti dell’ambulatorio di endocrinologia e ginecologia della clinica pisana. «L’anello vaginale viene abbandonato meno spesso rispetto alla pillola, proprio perché gli eventi avversi come le perdite sono più rari. Oggi esistono metodi come questo o come il cerotto che consentono di ridurre i dosaggi ormonali senza perdere di efficacia, anche perché è impossibile dimenticarli come può accadere con la pillola: una contraccezione su misura per le esigenze e lo stile di vita delle donne ora è possibile».

Il problema è che tante non conoscono le diverse opzioni e hanno una paura irrazionale degli ormoni. «Il ginecologo deve informare la donna sui metodi disponibili e aiutarla a scegliere il più adatto a lei e alla coppia. Soprattutto, bisognerebbe parlare di sessualità fin dall’infanzia in modo corretto attraverso vari canali, dalla scuola al web: nei Paesi dove sono stati fatti programmi educativi adeguati il tasso di abbandono della contraccezione ormonale è crollato».

Fonte: Corriere della Sera

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