di Luca Manco, Medico Chirurgo e Dott.re in Comunicazione Scientifica Biomedica, Sapienza Università di Roma
Le malattie neurologiche sono un gruppo di patologie a carico del sistema nervoso (SN). Il SN è formato dal cervello, dal midollo spinale, dagli organi di senso e dai nervi e coordina i movimenti e le varie funzioni volontarie, involontarie, fisiche e psicologiche.
Le patologie neurologiche sono molto frequenti e tra le più comuni si annoverano le malattie degenerative (malattia di Parkinson e decadimento cognitivo), le patologie cerebrovascolari (ictus), le malattie infiammatorie (sclerosi multipla), l’epilessia, i disturbi del sonno, le cefalee, le malattie del sistema nervoso periferico e muscolare, i tumori cerebrali ed i traumi cranici [1].
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) le malattie neurologiche sono in costante aumento [2] e sono considerate tra le principali cause di disabilità; oltre l’80% dei decessi correlati a queste patologie si verifica nei Paesi a basso e medio reddito [3].
Le malattie neurologiche impattano sulla sostenibilità dei sistemi sanitari, con disastrose conseguenze anche economiche e sociali [4].
Secondo l’OMS, la maggior parte delle persone con disturbi neurologici nei Paesi a basso e medio reddito non accede al trattamento di cui ha bisogno, nonostante i notevoli progressi compiuti nello sviluppo di farmaci efficaci e sicuri [5]. Secondo Dévora Kestel – Direttrice del Dipartimento di Salute Mentale e Uso di Sostanze dell’OMS – per ridurre l’impatto dei disturbi neurologici, al fine di migliorare la qualità di vita dei malati, è necessario favorire l’accesso ai trattamenti farmacologici [6].
Il divario di trattamento – ovvero la differenza tra il numero di soggetti malati e quelli che ricevono la terapia farmacologica – è estremamente elevato, superando il 75% nei Paesi a basso reddito ed il 50% nei Paesi a medio reddito. Ad esempio, per quanto riguarda l’epilessia, alcuni studi dimostrano che il divario di trattamento raggiunge il 90%, quindi 9 persone epilettiche su 10 non ricevono le cure necessarie [7].
L’OMS chiede un maggiore accesso ai farmaci per ridurre il vasto divario terapeutico ed in un recente Rapporto [8] descrive, a livello mondiale, lo stato di accesso ai farmaci per i disturbi neurologici. Il Rapporto si inserisce all’interno del Piano d’Azione Globale Intersettoriale per l’Epilessia e gli altri Disturbi Neurologici (IGAP) 2022-2031, che supporta i Paesi nell’aumentare l’accesso ai farmaci e alle tecnologie necessarie per gestire le patologie neurologiche entro il 2031. Il rapporto è rivolto a decisori politici, operatori sanitari, industrie farmaceutiche ed organizzazioni non governative, proponendo un’azione multilivello e multisettoriale ed incoraggiando tutte le parti interessate al fine di implementare miglioramenti sostenibili nell’accessibilità ai farmaci. Le azioni proposte coinvolgono sistemi politici e normativi, infrastrutture sanitarie e sistemi educativi. Il rapporto sottolinea anche l’importanza di coinvolgere stakeholder (portatori di interesse) a livello regionale, nazionale e globale [9].
Christophe Rerat, consulente in ambito di medicinali, vaccini e tecnologie sanitarie della Pan American Health Organization (PAHO /WHO), ha dichiarato che le azioni proposte in questo rapporto sono strutturate per favorire l’accesso ai farmaci neurologici soprattutto in favore dei Paesi a basso e medio reddito [10].
Secondo uno studio dell’OMS [11], le principali barriere che impediscono l’accesso ai trattamenti per le malattie neurologiche sono:
• l’alto costo dei farmaci e lo scarso finanziamento da parte dei sistemi sanitari locali associati ad ostacoli normativi;
• la scarsa conoscenza dei disturbi neurologici nei Paesi a basso e medio reddito;
• la mancanza di linee guida e di elenchi aggiornati di farmaci per il trattamento.
Per affrontare queste sfide alcuni paesi hanno già adottato misure significative: basti pensare al Ghana, dove è stato aggiornato l’elenco nazionale di farmaci essenziali per il trattamento dei disturbi neurologici e sono state pubblicate linee guida nazionali per il loro utilizzo [12]; come anche alla Repubblica Unita di Tanzania, in cui è stato istituito un comitato di coordinamento nazionale per fornire supporto tecnico ai decisori politici con lo scopo di selezionare un elenco mirato di farmaci e pianificare l’aumento dei finanziamenti sanitari per il trattamento dei disturbi neurologici [13].
Nel complesso, queste azioni rappresentano un passo importante per favorire la copertura sanitaria universale, garantire l’accesso ai trattamenti più adeguati e migliorare la qualità di vita dei più vulnerabili.
Riferimenti
1. https://www.neuro.it/web/eventi/NEURO/patologia.cfm?p=presentazione
2. https://www.iss.it/en/malattie-neurologiche
4. https://www.iss.it/en/malattie-neurologiche
5. https://www.thelancet.com/journals/laneur/article/PIIS1474-4422(24)00038-3/fulltext
7. https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/epilepsy
8. https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/378216/9789240097377-eng.pdf?sequence=1
10. https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/371495/9789240076624-eng.pdf?sequence=1