di Luca Manco, Medico Chirurgo e Dott.re in Comunicazione Scientifica Biomedica, Sapienza Università di Roma
L’approccio olistico ed integrato one health presuppone una stretta connessione tra salute umana, salute animale e quella dell’ecosistema. Alla luce dei numerosi determinanti su cui si fonda questa relazione, un approccio multidisciplinare nella lotta alle zoonosi (malattie trasmissibili dagli animali all’uomo) è ufficialmente riconosciuto a livello nazionale (Ministero della Salute) ed europeo.
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), negli ultimi decenni circa il 75% delle malattie che hanno colpito l’uomo hanno avuto origine zoonotica. Gli agenti responsabili delle zoonosi sono funghi, batteri, virus, parassiti o prioni e la loro trasmissione si può verificare tramite alimenti contaminati, vettori come zecche/zanzare e contatto diretto/indiretto. Tra le principali modalità di trasmissione delle zoonosi, infatti, c’è quella alimentare, ovvero il consumo di cibo e acqua contaminati. Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), le zoonosi di origine alimentare, Salmonella, Norovirus e Campylobacter, sono gli agenti patogeni responsabili del maggior numero di infezioni in Europa [1]. Ne sono un esempio i 113 casi registrati di Salmonella non tifoide (Salmonella Braenderup), ed i 17 casi di Escherichia coli produttore della tossina Shiga (STEC) nel 2021 nel Regno Unito. Entrambe le infezioni sono state causate dal consumo di meloni importati dall’America Latina [2].
Molti i fattori che concorrono al diffondersi delle zoonosi, tra questi: il riscaldamento globale e il conseguente aumento della temperatura; le modifiche dell’ecosistema indotte dall’uomo per ragioni economiche, politiche e sociali; la globalizzazione ed i fenomeni migratori connessi; i cambiamenti climatici e gli eventi naturali come inondazioni, terremoti e tsunami.
Il riscaldamento globale è tra le principali cause che favoriscono le zoonosi. Infatti, il conseguente cambiamento climatico che ne deriva altera il delicato equilibrio tra gli ospiti, i vettori ed i patogeni, modificandone le interazioni e favorendo cambiamenti significativi nella loro epidemiologia [3]. Con l’aumento delle temperature, sia gli agenti patogeni che i vettori si riproducono più rapidamente [4] aumentando così il numero di soggetti potenzialmente suscettibili. Ne è un classico esempio la chikungunya, malattia di origine virale (arbovirus) caratterizzata da febbre e forti dolori che viene trasmessa all’uomo tramite puntura di zanzare infette del genere Aedes [5], che ha fatto registrare un aumento delle infezioni nel 2004 in Kenya anche a causa dell’aumento delle temperature [6]. Inoltre, è stato dimostrato che il cambiamento climatico ha aumentato le popolazioni di pipistrelli nelle aree della provincia dello Yunnan in Cina e nei vicini Laos e Myanmar favorendo lo sviluppo di diversi coronavirus che hanno favorito l’insorgenza di SARS-CoV-1 e SARS-CoV-2 [7].
Le modifiche dell’ecosistema indotte dall’uomo per ragioni economiche e sociali possono invece favorire le migrazioni animali verso le aree urbane, animali che se infetti possono contribuire al propagarsi di zoonosi [8] nonché determinare cambiamenti radicali per la biodiversità [9, 10].
L’OMS definisce la globalizzazione come la maggiore interconnessione e interdipendenza dei popoli e dei paesi includendo due elementi fortemente correlati: da un lato l’apertura dei confini nazionali a beni, servizi e persone; e dall’altro la pianificazione di politiche nazionali volte a facilitare la promozione di tali flussi [11]. Tra i tanti vantaggi che la globalizzazione può apportare all’umanità, non vanno sottovalutati anche degli svantaggi in tema di zoonosi, come ad esempio l’aumento di trichinellosi (detta anche trichinosi), zoonosi alimentare causata da vermi del genere Trichinella che dopo aver invaso l’intestino si incistano nei muscoli, la cui trasmissione avviene tramite il consumo di carne (soprattutto suina) contenente le larve del parassita [12]. Infatti, l’aumento della trichinosi sembrerebbe essere correlata proprio alla maggiore circolazione di persone e all’introduzione di nuove abitudini alimentari [13].
Secondo le Nazioni Unite, anche la migrazione delle popolazioni in associazione a vari fattori sociali come la durata del soggiorno nelle aree ospitanti, l’esposizione alle malattie, i cambiamenti nello stile di vita, la scarsa attenzione all’igiene personale e l’accesso limitato all’assistenza sanitaria possono favorire la diffusione di malattie zoonotiche [14].
Anche eventi naturali come forti piogge, inondazioni, terremoti e tsunami, possono essere la causa delle zoonosi [15]. Ad esempio, le malattie da hantavirus e la leptospirosi (zoonosi la cui infezione avviene per diretto contatto con feci, saliva, urine di animali infetti-soprattutto roditori, ratti e topi- o indirettamente attraverso il contatto con acqua o terreno contaminati attraverso le mucose / lesioni della cute [16]) sono favorite dopo forti piogge e inondazioni [17]. Mentre i terremoti possono provocare modifiche ambientali tali da alterare la distribuzione delle specie animali favorendo così una diffusione più ampia delle infezioni zoonotiche [18]. È questo ad esempio il caso di Haiti che nel 2010, quando era già in corso un’epidemia di colera (infezione causata dal batterio Vibrio cholerae la cui trasmissione avviene per contatto orale diretto / indiretto con feci o alimenti contaminati) è stata colpita da terremoto di magnitudo 7 che ha ucciso 230.000 persone lasciandone 1,5 milioni senza un’abitazione [19] e che ha inoltre peggiorato le condizioni delle già precarie infrastrutture idriche, favorendo così da un lato la maggior diffusione del batterio e dall’altro l’insorgenza di Febbre Dengue (malattia causata dal virus omonimo-dengue, arbivirus-la cui trasmissione avviene tramite morso di zanzare infette del genere Aedes, e della Malaria -malattia causata da protozoi parassiti del genere Plasmodium la cui trasmissione uomo-uomo si verifica tramite zanzare infette o più raramente mediante contagio ematico diretto, a causa del cambiamento nel ciclo di vita delle zanzare vettore [20]).
Le zoonosi impattano fortemente sulla salute umana, infatti è stato dimostrato che sono responsabili circa di 2,5 miliardi di infezioni e di 2,7 milioni di decessi a livello globale ogni anno [21].
Oltre il costo delle vite umane ed i problemi di salute pubblica, le zoonosi hanno anche conseguenze economiche significative. Le conseguenze economiche così come quelle sociali potrebbero essere ridotte attuando politiche mirate ed efficaci in ambito di sanità pubblica, investendo ad esempio nella sorveglianza e nei sistemi di diagnosi precoce, sviluppando vaccini e terapie mirate e sensibilizzando alla One Health.
Riferimenti
1.Scientific Report: The European Union One Health 2021 Zoonoses Report; European Food Safety Authority: Parma, Italy; European Centre for Disease Prevention and Control: Solna, Sweden, 2022.
2.Chan, Y.-W.; Hoban, A.; Moore, H.; Greig, D.R.; Painset, A.; Jorgensen, F.; Chattaway, M.A.; Jenkins, C.; Balasegaram, S.; McCormick, J.; et al. Two Outbreaks of Foodborne Gastrointestinal Infection Linked to Consumption of Imported Melons, United Kingdom, March to August 2021. J. Food Prot. 2023, 86, 100027.
3.Rupasinghe, R.; Chomel, B.B.; Martínez-López, B. Climate change and zoonoses: A review of the current status, knowledge gaps, and future trends. Acta Trop.2022, 226, 106225.
4.WHO. New Report Highlights the Impact of Changes in Environment on One Health; WHO: Geneva, Switzerland, 2022.
5.https://www.epicentro.iss.it/chikungunya/
6.Chretien, J.-P.; Sergon, K.; Sang, R.; Breiman, R.F.; Anyamba, A.; Bedno, S.A.; Linthicum, K.J.; Tucker, C.J.; Small, J.; Onyango, C.O.; et al. Drought-associated chikungunya emergence along coastal East Africa. Am. J. Trop. Med. Hyg. 2007, 76, 405–407.
7.Beyer, R.M.; Manica, A.; Mora, C. Shifts in global bat diversity suggest a possible role of climate change in the emergence of SARS-CoV-1 and SARS-CoV-2. Sci. Total Environ. 2021, 767, 145413.
8.Plowright, R.K.; Reaser, J.K.; Locke, H.; Woodley, S.J.; Patz, J.A.; Becker, D.J.; Oppler, G.; Hudson, P.J.; Tabor, G.M. Land use-induced spillover: A call to action to safeguard environmental, animal, and human health. Lancet Planet. Health 2021, 5, e237–e245.
9.National Geographic. Deforestation. Available online: https://education.nationalgeographic.org/resource/deforestation/
10.The Royal Society. How Does Deforestation Affect Biodiversity? Available online: https://royalsociety.org/topics-policy/projects/biodiversity/deforestation-and-biodiversity/
11.Globalization: Definition, Benefits, Effects, Examples—What is Globalization? Available online: https://youmatter.world/en/definition/definitions-globalization-definition-benefits-effects-examples/
12.https://www.epicentro.iss.it/trichinella/
13.Pozio, E. How globalization and climate change could affect foodborne parasites. Exp. Parasitol. 2020, 208, 107807.
14.United Nations. Global Issues: Refugees. Available online: https://www.un.org/en/global-issues/refuge
15.Vaishali, P.J.; Malik, A.; Talukdar, S.J.; Singh, P. Emergence and containment of zoonoses after disaster. Pharma Innov. J. 2020, 9, 282–287.
16. https://www.salute.gov.it/portale/malattieInfettive/dettaglioSchedeMalattieInfettive.jsp?lingua=italiano&id=224&area=Malattie%20infettive&menu=indiceAZ&tab=1
17.Diaz, J.H. Rodent-borne infectious disease outbreaks after flooding disasters: Epidemiology, management, and prevention. Am. J. Disaster Med.2015, 10, 259–267.
18.Mavrouli, M.; Mavroulis, S.; Lekkas, E.; Tsakris, A. The Impact of Earthquakes on Public Health: A Narrative Review of Infectious Diseases in the Post-Disaster Period Aiming to Disaster Risk Reduction. Microorganisms 2023, 11, 419.
19.https://www.eda.admin.ch/deza/it/home/dsc/attivita/aiuto-umanitario/priorita/iniziative-soccorso-immediato/terremoto-haiti.html
20.Millien, M. Response of developing countries to biological threats: The case of the Republic of Haiti. Les pays en développement face aux menaces biologiques: Le cas de la République d’Haïti. Rev. Sci. Tech. 2017, 36, 589–597.
21.Gebreyes, W.A.; Dupouy-Camet, J.; Newport, M.; Oliveira, C.; Schlesinger, L.S.; Saif, Y.M.; Kariuki, S.; Saif, L.J.; Saville, W.; Wittum, T.; et al. The global one health paradigm: Challenges and opportunities for tackling infectious diseases at the human, animal, and environment interface in low-resource settings. PLoS Neglected Trop. Dis. 2014, 8, e3257.