Tabagismo: definizione, prevalenza in Italia e danni sulla salute

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Intervista alla dott.ssa Barbara Dorelli, 

Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Sapienza Università di Roma  

 A cura di Marta Chiappetta 

Che cos’è il tabagismo e qual è la prevalenza in Italia?

Per tabagismo si intende l’abitudine o la dipendenza dal fumo di tabacco. Secondo i dati del Rapporto 2018 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla prevenzione e controllo del tabagismo, il fumo di tabacco è la più grande minaccia per la salute e il primo fattore di rischio per le malattie croniche non trasmissibili.

A livello mondiale si stima che il 70% delle persone inizi a fumare prima dei 18 anni e il 94% addirittura prima dei 25 anni. 

Dai dati relativi al periodo 2015-2018 del sistema sorveglianza Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) riferiti alle persone tra i 18 e i 69 anni, emerge che in Italia la maggioranza degli adulti non fuma (52%) oppure ha smesso di fumare (17%). Un italiano su quattro (25%) è un fumatore attivo e  il consumo medio giornaliero è di circa 12 sigarette al giorno; tuttavia un quarto dei fumatori consuma più di un pacchetto di sigarette al giorno.

Quali danni provoca il fumo sulla nostra salute?

L’assunzione costante e prolungata di tabacco è in grado di incidere sulla qualità e sulla durata della vita. Venti sigarette al giorno riducono di circa 5 anni la vita media di un giovane che inizia a fumare a 25 anni; tradotto in altre parole, significa che per ogni settimana di fumo si perde un anno di vita. 

Diversi fattori che influiscono sulla gravità dei danni sono direttamente correlati ad una serie di determinanti: l’età di inizio, da quanti anni si fuma, il numero di sigarette giornaliere fumate, l’inalazione e l’esposizione al fumo.

Per quanto riguarda le principali patologie fumo-correlate si va dal coinvolgimento dell’apparato cardiovascolare, con un rischio aumentato di infarto del miocardio, cardiopatia ischemica con aterosclerosi precoce, a problemi del sistema respiratorio. Tra questi le patologie più importanti sono la BPCO e il tumore polmonare. 

Tra le conseguenze del fumo ci sono anche problemi relativi all’invecchiamento precoce della pelle, i tumori del cavo orale e i danni dal punto di vista estetico provocati dall’esposizione attiva o passiva del fumo.

Vi sono effetti dannosi diversi nell’uomo e nella donna?

Gli effetti dannosi del fumo interessano anche l’apparato riproduttivo, sia maschile che femminile.

Per quanto riguarda gli uomini vi è una più alta incidenza di disfunzione erettile e di impotenza per l’interessamento dei vasi a livello sistemico. 

Nella donna c’è il rischio di una menopausa anticipata di 2 anni nelle fumatrici rispetto alle non fumatrici. Inoltre, le donne che fumano in gravidanza possono avere un aborto precoce ed espongono i propri bambini a patologie legate al sottopeso e ad un ritardo nello sviluppo polmonare.

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