Oncologi e allenatori di basket insieme per insegnare la prevenzione ai ragazzi

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Le cattive abitudini si prendono da ragazzi e purtroppo abbandonarle è sempre più difficile.

Lo confermano i dati dai quali emerge che in Italia la metà dei fumatori ha preso il vizio prima dei 20 anni, il 13% dei 15enni beve alcolici tutti i giorni e il 15% dei 13enni è in sovrappeso. Ecco perché la prevenzione deve raggiungere i più giovani.

E’ proprio questo l’obiettivo del progetto Allenatore Alleato di Salute Basket, promosso dalla Fondazione Insieme Contro il Cancro con il sostegno del Ministero della Salute e del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e l’adesione ufficiale della Federazione Italiana Pallacanestro (FIP). L’intesa viene siglata durante i Campionati Europei di Basket 2017 in corso in questi giorni a Tel Aviv, una delle quattro città in cui si svolge l’evento sportivo.

Il progetto Allenatore Alleato di Salute è partito nel 2016 nel calcio con Max Allegri testimonial e ambasciatore della campagna. Attraverso la diffusione di materiale informativo (booklet, video, brochure, web app) ha fornito nozioni base perché i coach possano a loro volta dare indicazioni corrette ai ragazzi. Nella sua prima fase si è rivolto agli oltre 60mila coach delle squadre di calcio dilettantistiche italiane che sono tesserati presso l’Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC). Dopo il calcio il progetto sbarca ora nei palazzetti del basket per raggiungere gli oltre 156mila giovanissimi italiani che giocano a pallacanestro e spiegare loro l’importanza di seguire corretti stili di vita.

Proprio nella fascia d’età che va dagli 8 ai 13 anni, in effetti, si prendono alcune abitudini che – se non corrette – espongono poi i futuri adulti di domani al rischio di malattie. “Fumo, consumo di alcol, abbandono della dieta mediterranea e sedentarietà rappresentano i principali fattori di rischio della gran parte di malattie importanti, come i tumori – ha affermato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro, nella conferenza stampa di presentazione insieme al presidente della FIP, Giovanni Petrucci, e al coach della Nazionale, Ettore Messina.

Proprio perché questi comportamenti scorretti iniziano nella maggioranza dei casi da giovanissimi, l’allenatore sportivo può svolgere un ruolo importantissimo. Un recente sondaggio, svolto su oltre 25mila adolescenti, ha infatti evidenziato che il 36% dei giovani chiede al proprio coach consigli sul benessere. Seguono nella speciale classifica i genitori (32%), l’insegnante (12%), i parenti più stretti (11%). Le domande più ricorrenti sono come smettere di fumare (34%), raccomandazioni per la dieta (35%), informazioni generali sulla salute (20%) e consigli per smaltire chili di troppo (12%). Il coach viene visto come un adulto che sa infondere fiducia e con il quale è possibile confidarsi tra un allenamento e l’altro.
 

Per questo è fondamentale che il coach abbia una preparazione di base per rispondere in modo corretto a queste domande e favorire corretti stili di vita. “Siamo particolarmente orgogliosi e lieti di partecipare a questa importante campagna – spiega Giovanni Petrucci, Presidente Nazionale FIP. La nostra Federazione può vantare oltre 14mila allenatori e più di 8mila istruttori di minibasket.

Si tratta di un piccolo esercito di educatori che possono favorire la promozione della salute tra i giovani e le loro famiglie. Grazie alla collaborazione con gli specialisti della Fondazione Insieme Contro il Cancro potremo insegnare loro come si devono approcciare ai ragazzi e in che modo possono aiutarli”.

Allenatore Alleato di Salute Basket vede la partecipazione come testimonial del coach azzurro Ettore Messina. “Come uomo di sport sono onorato di essere considerato un ‘Maestro di Salute’ – sottolinea il coach Messina. Tutti i giorni bisogna allenarsi anche per preservare il proprio benessere psico-fisico. Basta seguire alcune semplici regole tutti i giorni fin dall’infanzia. Attraverso questo progetto vogliamo favorire la crescita degli atleti di domani. Non vogliamo ovviamente sostituirci ai medici o ai genitori, ma possiamo offrire un nostro contributo”.

La prevenzione affidata al mondo dello sport si basa anche su ciò che diversi studi scientifici dimostrano ormai da tempo e cioè che il movimento ha un ruolo strategico nella difesa della salute. “E’ infatti ormai dimostrato da numerosi studi scientifici che grazie all’attività fisica possiamo evitare molte gravi malattie come disturbi cardio-vascolari, diabete e obesità – spiega Cognetti. Solo per il cancro i sedentari hanno una probabilità fino al 40% superiore di sviluppare una neoplasia. Per contrastare comportamenti scorretti serve una vera e propria rivoluzione culturale che deve interessare soprattutto i bambini e gli adolescenti”.
Fonte: Repubblica.it

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