Sisma e sicurezza alimentare: i pericoli nascosti

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Il dramma infinito del sisma. Il ritorno alla normalità per i terremotati è un miraggio ancora lontano e non solo perché la terra continua a tremare e le case sono ancora inagibili. Altri problemi si aggiungono per gli abitanti delle zone colpite. Per esempio i rischi per la sicurezza alimentare. Nella abitazioni riconsegnate ai proprietari potrebbero esserci infatti tubature con micro lesioni dove potrebbe scorrere acqua microbiologicamente e a volte anche chimicamente contaminata.

La potenziale contaminazione microbiologica della rete idro-potabile può avere due origini: infiltrazioni di materiale terroso o delle reti fognarie collassate sotto il peso delle macerie. Nel primo caso, si possono introdurre nell’acqua microrganismi ambientali e spesso opportunisti, quali pseudomonas aeruginosa, clostridi solfiti riduttori, macroparassiti (nematodi, cestodi, ecc.), nel secondo caso, microrganismi patogeni, come coliformi fecali, escherichia coli, streptococchi fecali, virus enterici, protozoi patogeni, ecc. Quindi fare una doccia o lavarsi il viso, le mani, ecc. potrebbe in caso di microlesioni cutanei (piccoli tagli, escoriazioni, ecc.) risultare potenzialmente pericoloso.

Ma non finisce qui. Oltre al rischio idrico c’è il pericolo di contaminazione microbiologica per una non corretta gestione dello stoccaggio, del trasporto e della somministrazione di pasti da fruire agli sfollati.

Attenzione, inoltre, allo stoccaggio delle bevande in bottiglie di plastica, soprattutto l’acqua, o di bibite gasate in lattine, onde evitare la migrazione di sostanze chimiche dal contenitore al contenuto da somministrare. Proprio per questo motivo non bisogna mai lasciare questi contenitori esposti a fonti di calore come ad esempio le radiazioni solari.

Fonte:healthdesk

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