Vulvodynia day: una giornata in sostegno delle donne con dolore pelvico cronico

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I dolori sono talmente forti da non riuscire a camminare, indossare un paio di jean e avere rapporti sessuali.  A provocarli è la vulvodinia, una sindrome caratterizzata da dolore pelvico cronico che interessa i genitali esterni rendendo difficile fare anche le cose più semplici. Nel mondo ne soffre una donna su sette, in Italia le donne colpite sono circa circa 4 milioni.

Nonostante l’alta incidenza, la vulvodinia è una patologia sottodiagnosticata, poiché sconosciuta a molti medici. Inoltre le donne spesso provano disagio a parlarne e la malattia rischia di non venire diagnosticata.

«Questa patologia colpisce le donne di tutte le età, dall’età infantile a quella senile con un picco di incidenza in età fertile tra i 20 e i 40 anni – commenta Anna Bernabei, ginecologo, Dirigente Medico presso l’Università degli Studi di Siena -. Purtroppo ancora esiste un ritardo diagnostico inaccettabile, ed è quindi fondamentale che si diffonda una maggiore conoscenza della patologia, sia tra le pazienti, sia soprattutto tra i medici. Le donne colpite da vulvodinia devono riuscire a parlarne con il proprio medico, sapendo che si può guarire, mentre è fondamentale che medici di base e ginecologi abbiano gli strumenti e le competenze necessarie a riconoscerla in tempi brevi e a distinguerla rispetto ad altre patologie ginecologiche».

Le cause non sono ancora perfettamente conosciute. «Quello che sappiamo – spiega Bernabei – è che la vulvodinia può dipendere da fattori irritativi ripetuti, tra cui infezioni vaginali, come la candidosi, condizioni ormonali fluttuanti e stimoli meccanici, come traumatismi dovuti a scarsa lubrificazione durante i rapporti sessuali o dall’indossare pantaloni troppo attillati. Esistono inoltre fattori chimici contenuti nell’urina, che se rimane troppo a lungo a contato con il vestibolo vulvare come nell’enuresi notturna delle bambine o nella incontinenza urinaria tra le donne anziane, causa irritazione cronica; o anche fattori fisici, legati a trattamenti di altre patologie vulvari».

Per sostenere le donne nell’affrontare il difficile percorso diagnostico e sensibilizzare l’opinione pubblica su questa patologia ancora sconosciuta, l’Associazione VulvodiniaPuntoInfo Onlus istituisce per l’11 novembre la Giornata Internazionale della Vulvodinia – Vulvodinia Day.

L’ attività di sensibilizzazione passa attraverso la campagna social con l’hashtag #VULVODYNIADAY,  la petizione ufficiale per il riconoscimento della vulvodinia www.unafirmaperlavulvodinia.it e la raccolta fondi sulla piattaforma Worth Wearing con la vendita di t-shirt personalizzate con il messaggio “it’s NOT All in Your Head #VULVODINIA DAY” (worthwearing.org/store/vulvodinia-punto-info-onlus/it-s-not-all-in-your-head).

Fonte:healthdesk

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