Infezione da trichimonas vaginalis

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Hai mai sentito parlare dell’infezione da Trichomonas vaginalis?

Quest’infezione è causata un piccolo organismo (un protozoo) che viene trasmesso durante i rapporti sessuali non protetti ed è una delle infezioni più diffuse al mondo. Se l’infezione non viene curata, può essere molto pericolosa soprattutto durante la gravidanza perché può causare la nascita precoce del bambino.

Questa infezione è molto diffusa soprattutto perché non presenta dei sintomi chiari. Negli uomini l’infezione può provocare spesso solo un leggero fastidio o bruciore quando si urina, mentre nella donna l’infezione si può manifestare maggiormente con perdite vaginali di colore giallo-verdastre e maleodoranti.

Come si può avere quindi una chiara diagnosi? Basta effettuare degli esami di screening con un tampone nel quale viene in seguito cercato al microscopio il protozoo causante l’infezione. Il tampone può essere effettuato a livello dell’uretra, della vagina o sulle urine.

Se l’esito del tampone dovesse esser positivo e dovessi scoprire di aver contratto l’infezione, la terapia sarà molto semplice, ma sarà importante iniziarla quanto prima e soprattutto far fare lo stesso test anche al proprio partner. Per sconfiggere il protozoo basteranno delle compresse per via orale, degli ovuli vaginali o anche delle pomate. E’ importante comunque ricordarsi di tornare ad effettuare il test dopo un certo periodo dalla terapia per poter esser sicuri di aver sconfitto definitivamente l’infezione.

E’ bene ricordarsi comunque che l’unico modo per prevenire l’infezione da Trichomonas vaginalis, è quello di avere rapporti sessuali protetti con il preservativo.

Le informazioni contenute in questo sito sono tratte da documenti ufficiali divulgati dalla WHO (World Health Organization – WHO – Department of Reproductive Health and Research (RHR)  e/o da altre organizzazioni nazionali ed internazionali deputate alla ricerca ed alla cura. Revisione a cura di Chiediloqui.it, anno 2016.

Le informazioni sono corrette ma non possono in alcun modo sostituire il rapporto diretto tra il professionista della salute e la persona interessata.

 

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