Millennials nella stanza dei bottoni: i nuovi giovani di fronte a sessualità e Hiv

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Il 20 marzo si è svolta una tavola rotonda organizzata da ASA-Associazione Solidarietà Aids Onlus con il titolo “Millennials nella stanza dei bottoni” per poter analizzare gli aspetti psicologici, sociali e culturali della generazione nata tra i primi anni Ottanta e l’inizio degli anni Duemila di fronte alla sessualità e all’HIV. Secondo le ultime indagini è emerso che nonostante ci sia una facilità di reperire informazioni, i giovani abbiano sempre più confusione su temi quali  sessualità e HIV e che soprattutto sembrano non temere i rischi delle malattie sessualmente trasmissibili.

I Millennials sono la prima generazione che affronta l’infezione da HIV dopo l’epidemia mondiale di AIDS. Il virus non rappresenta più la malattia e la morte e diventa ospite permanente delle persone che vivono con HIV” ha sottolineato Massimo Cernuschi, Presidente di ASA.
Ma i Millennials continuano a infettarsi e spesso si sottopongono al test in modo tardivo, danneggiando la loro salute continuando a propagare l’infezione. ASA si chiede come si informino i Millennials sulla prevenzione dell’infezione da HIV, e anche da altre infezioni sessualmente trasmesse, e come l’informazione – mai come ora così vasta, gratuita, facilmente e immediatamente raggiungibile – condizioni le persone verso atteggiamenti razionali di protezione della salute. La ridotta importanza che televisioni e giornali riservano a queste informazioni apre un angoscioso enigma sulla qualità delle notizie disponibili sulla Rete, sulla parcellizzazione del sapere e sulla diffusione di fake news“. ha proseguito l’infettivologo del San Luigi.

Alla tavola rotonda hanno partecipato – come moderatore Marinella Zetti – Alessandra Bianchi (psicologa psicoterapeuta), Ferdous Abrar (sociologa), Michele Lanza (responsabile del progetto Chemsex) e Giorgia Fracca (psicologa e psicoterapeuta), che hanno presentato differenti aspetti e criticità cui sono esposti i Millenials.

Alessandra Bianchi, psicologa psicoterapeuta, che da diversi anni si occupa di persone sieropositive, sia dal punto di vista della clinica, sia della ricerca ha condotto il suo intervento su “L’importanza della realtà virtuale nei Millennials e il paradosso dei limiti“. I Millennials sono la vera generazione 2.0, quella cresciuta in parallelo al diffondersi di internet e della realtà virtuale con tutte le sue contraddizioni e i suoi paradossi, come quella della grande solitudine che si ha se ci si perde in un mezzo fatto appositamente per la socializzazione.

Ferdous Abrar, sociologa, ha spostato il suo punto di vista sul mondo del lavoro con “Millennials: da studenti a dipendenti. Il nuovo ecosistema lavorativo”.
I nativi digitali dimostrano predisposizioni e modalità particolari nell’approccio dell’attività lavorativa, adottando sempre di più lo SMART Working. Dalla ‘Docta Ignorantia’ di Socrate si passa a un’ossessione del controllo di informazioni a portata di click. Diventa così sempre più comune la creazione di uno spazio per sviluppare digital soft skills e la richiesta di flessibilità nel modo di lavorare, trasformando e sradicando le vecchie logiche del fatturato.

Michele Lanza, si è interessato di etnofarmacologia (farmaco e aspetti transculturali della terapia in processi sociali di inurbamento e di proletarizzazione) e recentemente ha seguito il progetto Chemsex per ASA. Il suo intervento è stato sul tema: “Millennials: socialità, eros, farmaci e droghe fra Rete e vita reale”.
Prima generazione di Nativi Digitali, i Millennials vivono socialità ed eros nella fusione fra vita online e offline, fra la frantumazione liberante dei limiti geografici e temporali tradizionali e l’impossibilità di narrare un Sé diverso da quello archiviato nella Rete.
Farmaci e droghe – controllati in passato da leggi, professioni della salute e circuiti dello spaccio – incontrano nuove modalità di diffusione. Sono oggetto di ricerche: su Google, che democratizza l’informazione ed enuclea frazioni non contestuali di conoscenza problem solving; sul web, che permette l’acquisto legale e illegale di farmaci e droghe.

Giorgia Fracca, psicologa, psicoterapeuta, socia Alipsi (associazione lacaniana italiana di psicoanalisi), ha fatto il suo intervento sul concetto di costruttivismo sociale, che è basato sull’interazione tra soggetti diversi all’interno di micro e macro comunità (di lavoro, di pratiche, di svago) e come tutto questo si trasforma quando l’interazione è anche (a volte prevalentemente) virtuale.

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