La temperatura ideale per mettersi a prendere il sole senza soffrire il caldo. La voglia di lasciarci alle spalle il pallore invernale e il desiderio di riacquistare quella tintarella leggera che ci prepara all’Estate. Così ci ritroviamo pronti a chiudere gli occhi sotto al sole nelle prime giornate di vera primavera su un prato, nelle passeggiate in spiaggia ma anche in città o nelle ville che si riempiono appena la pioggia cede il passo ai raggi solari. Attenzione però, perché il fatto che questo sole sia più lieve e sopportabile, è pericoloso tanto quanto quello estivo, e anche di più, e non bisogna quindi sottovalutarne l’esposizione prolungata. Lo conferma il professor Antonio Costanzo, responsabile dell’Unità operativa di Dermatologia di Humanitas e docente di Humanitas University.
“Il sole di primavera non solo non è innocuo – specifica – ma può essere anche più dannoso rispetto a quello estivo, dato che i raggi Uv raggiungono la loro massima intensità a partire da maggio e giugno, e non solo ad agosto, come si sarebbe portati a credere. In primavera, la nostra pelle non è pronta per affrontare subito esposizioni prolungate ai raggi solari – prosegue l’esperto – Questo perché le cellule che producono melanina, la sostanza che ci difende dai raggi Uv, e a cui dobbiamo l’abbronzatura, sono poco stimolate durante l’inverno e impiegano del tempo a riattivare le loro funzioni. Ecco perché, per esempio, anche alle nostre latitudini, ci si scotta molto facilmente al primo sole di primavera”.
Ma non solo, infatti “si aggiunge anche il fatto che quando la pelle si arrossa per l’azione del troppo sole – prosegue – rilascia particolari proteine denominate allarmine. Queste proteine sembrerebbero avere un ruolo determinante nello sviluppo di melanoma, un grave tumore della pelle che può manifestarsi, nelle fasi iniziali, come un piccolo neo”.
“Se è presente un melanoma – avverte il dermatologo – l’esposizione al sole stimola anche le cellule tumorali a rilasciare allarmine che, attivando una infiammazione pro-tumorale, favoriscono la migrazione di cellule cancerose in altre zone dell’organismo dove, riproducendosi, potrebbero dar vita a metastasi. Dato che non esistono creme solari in grado di difenderci da questo fenomeno, è bene prestare sempre attenzione quando ci si espone al sole, tanto in primavera come in estate, ma anche in inverno, in montagna”.
Attenzione quindi e “all’arrivo delle belle giornate è meglio frenare leggermente l’entusiasmo e procedere con esposizioni graduali e sempre protette con creme e lozioni apposite, godendosi il sole e il bel tempo, ma usando le giuste precauzioni, inclusi cappello e abiti leggeri che coprano la pelle del corpo”.