EduForIst: imparare a fiorire con l’educazione sessuale

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di Ilenia Di Martino, dott.ssa in Comunicazione Scientifica Biomedica, Sapienza Università di Roma

Lo scorso 13 luglio si è tenuta presso l’Istituto Superiore di Sanità la presentazione del progetto EduForIST (Sviluppo di strumenti tecnici e pratici per lo svolgimento di attività educative e formative in ambito di sessualità, relazioni affettive e prevenzione delle IST nel contesto scolastico).

Commissionato e finanziato dal Ministero della Salute – Direzione Generale della prevenzione sanitaria, e svolto in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, il progetto pilota è stato coordinato dall’Università di Pisa e sviluppato in sinergia con diversi partener, tra cui l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università di Verona, l’Università La Sapienza di Roma, l’Università di Foggia, e associazioni come la LILA-Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS.

Le Infezioni Sessualmente Trasmesse, rappresentano un gruppo di malattie infettive largamente diffuse in tutto il mondo e costituiscono un problema rilevante per la salute pubblica. La scarsa percezione del rischio, partner multipli e comportamenti promiscui, l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, la difficoltà a comunicare con il personale sanitario di questioni riguardanti la sessualità, la riluttanza a sottoporsi a test di screening, sono alcuni fattori che concorrono all’aumento di rischio di IST nella popolazione giovanile.

Hanno aperto l’incontro la Prof.ssa Anna Teresa Palamara, Direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e responsabile scientifico del progetto, il prof. Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della salute e il prof. Claudio Maria Mastroianni, Direttore del Dipartimento Sanità Pubblica e Malattie Infettive della Sapienza Università di Roma.

Il progetto, iniziato ufficialmente il 20 febbraio 2020 e completato dopo 30 mesi, è stato realizzato con l’obiettivo di “costruire e promuovere conoscenze scientificamente accurate, appropriate all’età e allo sviluppo degli studenti, rispettose della diversità di genere, culturalmente rilevanti e trasformative, sugli aspetti fisici, cognitivi, emotivi e sociali della sessualità̀, utili a sviluppare atteggiamenti e comportamenti per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse e la cura della propria salute sessuale”.

“L’esperienza educativa è una delle plurime esperienze che strutturano l’esperienza, e l’educazione sessuale è uno degli aspetti dell’educazione”, ha sottolineato Luigina Montanari, Prof. Ordinario di Epistemologia della Ricerca Qualitativa presso la scuola di Medicina e di Filosofia della cura presso il medesimo Dipartimento di Scienze Umane Università degli Studi di Verona.

“Ai giovani dovremmo dare la capacità di progettare la vita secondo un disegno maturato”- ha sottolineato la professoressa ,“progettare la vita chiede di lavorare su di sé e sul nostro essere in relazione con l’altro”.

Ri-conoscersi nel cambiamento, nelle emozioni, ri-conoscere se stessi, i segnali del corpo; questi i contenuti dei 4 moduli formativi proposti nel progetto, sviluppati da un gruppo interdisciplinare composto da pedagogisti, psicologi, esperti del settore e associazioni, basandosi su 4 elementi: syllabus, strumenti di attivazione del gruppo classe, pillole di contenuti e approfondimenti.

I destinatari del progetto sono stati gli studenti e le studentesse di scuola secondaria di primo grado:

sei classi terze di 11 scuole in Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia, per un totale di 120 studenti. La valutazione degli interventi formativi è stata effettuata tramite la somministrazione di questionari e strumenti riflessivi, quali “diario di campo” e analisi SWOT.

La valorizzazione dei ragazzi e delle loro proposte sono stati fondamentali durante questo percorso: le voci degli studenti, presenti durante l’evento, hanno testimoniato l’impatto positivo del progetto su di sé e i loro coetanei.

I limiti temporali e la vastità di argomenti, le lacune presenti riguardo le tematiche sessuali, sollevano la necessità di fornire maggior spazio alla promozione dell’educazione alla sessualità, sempre più interpretata secondo una visione “caleidoscopica”, di Comprehensive Sexuality Education (CSE).  Quest’ultima è descritta come “un processo basato su un curriculum di insegnamento e apprendimento sugli aspetti cognitivi, emotivi, fisici e sociali della sessualità. Mira a fornire ai bambini e ai giovani conoscenze, abilità, atteggiamenti e valori che consentiranno loro di: realizzare la propria salute, benessere e dignità; sviluppare relazioni sociali e sessuali rispettose; considerare come le loro scelte influenzano il proprio benessere e quello degli altri; comprendere e garantire la protezione dei loro diritti per tutta la vita” (UNESCO, 2018). Come ha evidenziato il dott. Marco Ubbiali, ricercatore in Pedagogia generale e sociale del Dipartimento Scienze Umane dell’Università degli Studi di Verona, la definizione mette in luce “l’importanza, la delicatezza e la responsabilità di affrontare un progetto educativo, cioè di fioritura della persona che apprende, in tutti i suoi aspetti”.

*https://www.epicentro.iss.it/ist/progetto-euforist

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