di Michaela Liuccio
La “one health” sintetizza la concezione globale e la concezione olistica della salute. Si tratta di un approccio integrato e unificante, fondato sulla collaborazione interprofessionale e multidisciplinare tra settori diversi, che mira a bilanciare e ottimizzare in modo sostenibile la salute di persone, animali ed ecosistemi. Seguendo le indicazioni dell’OMS, tutte le politiche dovrebbero considerare la salute (“health in all policies”) e le politiche sanitarie dovrebbero tenere in considerazione, per la prevenzione, la cura e l’organizzazione, di tutti i fattori che possono incidere sulla salute.
Ci troviamo di fronte ad un cambiamento di paradigma: dalla definizione di salute, sancita dall’OMS nel 1948, come “pieno benessere fisico, psichico e sociale”, alla “salute globale”, che comprende un concetto di salute immersa nelle attuali criticità planetarie: cambiamenti climatici, crisi economiche, alimentari ed energetiche, alla “one health”, perché la salute umana è strettamente connessa a quella animale e ambientale.
La salute di esseri umani, animali, piante ed ecosistemi è strettamente interconnessa. Secondo l’Oms circa il 60% delle malattie infettive emergenti segnalate a livello globale proviene da animali. Molte delle malattie emergenti e non, come Ebola, Aids, influenza aviaria e il Covid-19, non sono eventi casuali ma la conseguenza dell’impatto delle attività umane sugli ecosistemi naturali. Ogni cambiamento nelle relazioni e nei rapporti di forza può favorire lo sviluppo e la diffusione di nuove malattie. Negli ultimi tre decenni sono stati rilevati almeno 30 agenti patogeni, prima del tutto sconosciuti. Gli allevamenti intensivi, l’abuso del suolo, la perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici e le alte densità degli insediamenti urbani umani sono fattori che favoriscono direttamente o indirettamente la diffusione di malattie ed epidemie. Le epidemie di Ebola, SARS, influenza aviaria, Zika, e ovviamente SARS-CoV-2 hanno tutte avuto origine da un serbatoio animale. Dunque i comportamenti e le azioni umane condizionano l’equilibrio e il benessere degli ecosistemi viventi e viceversa. Per questo occorre un approccio condiviso, coordinato e sostenibile alla salute, che consideri a livello globale il benessere a lungo termine di tutte le specie viventi.
La visione trasversale, insita nel concetto di “one health”, induce ad individuare le cause che più espongono l’umanità a rischi sanitari. Una volta accertate, occorrerà programmare gli interventi necessari a salvaguardare la salute di tutti e quindi anche del pianeta. Il documento dal titolo “One Health Joint Plan of Action” (OHJPA) redatto nell’ottobre 2022 a Berlino da alcune delle principali organizzazioni internazionali impegnate in ambito sanitario, ha definito sei differenti piani di intervento: aumentare le potenzialità “one health” per rafforzare i sistemi sanitari; ridurre il rischio di epidemie e pandemie da zoonosi emergenti o riemergenti; controllare ed eliminare le infezioni trasmesse da vettori, le zoonosi e le malattie tropicali neglette; potenziare la valutazione, la gestione e la comunicazione dei rischi alimentari; contrastare la pandemia silente dovuta alla resistenza antimicrobica; integrare l’ambiente nell’approccio “one health”.
Inoltre l’Organizzazione delle nazioni unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), l’Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) e l’OMS hanno realizzato una guida per un approccio “one health” a livello globale con sei punti cardine da perseguire:
- lo sviluppo di sistemi alimentari sostenibili
- la salvaguardia della natura
- la disponibilità di acqua pulita
- una rapida transizione energetica
- la costruzione di città inclusive, sicure e sostenibili
- l’azzeramento degli incentivi per i combustibili fossili
Tutti questi obiettivi, fissati anche dall’ONU nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sono considerati essenziali per la promozione del modello di salute unitaria e per contenere le perdite di biodiversità ormai irreversibili, determinate anche dai cambiamenti climatici.
Riferimenti
* https://cdn.who.int/media/docs/default-source/one-health/ohhlep/ohhlep–one-health-theory-of-chance.pdf?sfvrsn=f0a46f49_6&download=true
* https://www.fao.org/3/cc2289en/cc2289en.pdf
* https://www.fao.org/one-health/en
* https://www.woah.org/en/what-we-do/global-initiatives/one-health/
* https://sdgs.un.org/goals