3 CAFFÈ AL GIORNO …….TOLGONO IL MEDICO DI TORNO

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di Alice Bortolami, Laureata in Infermieristica, iscritta al CdS in Comunicazione scientifica Biomedica, Sapienza, Roma

Il solo profumo è sufficiente a farci uscire dalle coperte, e una tazzina al momento giusto può raddrizzare una giornata iniziata male.

L’OMS lo ha definito come “una componente della dieta non nutritivo”, anche se in realtà sia i chicchi che la bevanda contengono nutrienti e diverse sostanze biologicamente attive. Ricco di Vitamine B2, B3, B5 , potassio, magnesio e con un alto potere antiossidante, il caffè è una delle bevande più consumate al mondo. Si conferma anche la bevanda più amata dagli italiani, tantoché il 95% della popolazione tra i 18 e i 65 anni lo consuma, almeno saltuariamente.

Da secoli la scienza indaga se il potere energizzante contenuto nel caffè sia una forma socialmente riconosciuta di dipendenza e se un abbondante consumo di questa bevanda sia dannoso per la salute.

Uno studio, pubblicato sul British Medical Journal nel 2017[1], sostiene che bere fino a 3 tazzine di caffè al giorno fa bene alla salute. Il dato è interessante, poiché si tratta di uno studio ampio che comprende una revisione sistematica delle revisioni e meta analisi già disponibili in letteratura su questo argomento. L’obiettivo del lavoro era valutare se effettivamente vi siano effetti benefici sulla salute dovuti all’assunzione di caffè. Sono state identificate 201 metanalisi nei siti PubMed, CINAHL, Embase e Cochrane Database of Systematic Reviews  pubblicate fino a luglio 2017. Per valutare la qualità metodologica delle revisioni gli autori si sono serviti delle checklist AMSTAR e GRADE.

I risultati principali emersi dello studio sono illuminanti per chi ama questa bevanda! Da alcuni risultati preliminari, si è visto che bere 3-4 tazzine di caffè al giorno riduce del 17% il rischio di morte precoce mentre bere 7 o più tazzine di caffè al giorno ne riduce il rischio del 10%. Sono state indagate le associazioni tra l’assunzione di caffè con  patologie cardiovascolari, cancro, patologie gastrointestinali ed epatiche, malattie metaboliche , e gravidanza. Relativamente alle patologie cardiovascolari , anche se nei vari studi non è emersa una correlazione lineare tra l’assunzione di caffè e la riduzione delle patologie cardiovascolari, tuttavia si è vista una riduzione di mortalità da patologie cardiovascolari del 19%, una riduzione di morte da malattie coronariche del 16% e del 30% da stroke.

Per quanto riguarda le altre patologie  ne è emerso che l’assunzione di caffè è legata alla riduzione dell’insorgere di tumori (epatici, prostata e pelle), alla diminuzione dei sintomi di alcune patologie come nella gotta e nella calcolosi biliare ed è considerato protettivo nell’insorgenza di alcune patologie tra cui Morbo di Parkinson e Alzheimer. Risulta inoltre protettiva la sua assunzione con una riduzione del rischio di insorgenza di Diabete tipo2, ciò dovuto ad alcune sostanze contenute nel caffè come l’acido clorogenico e la trigonellina (che ha un apprezzabile effetto ipoglicemizzante). Nell’insieme non sembra vi siano consistenti evidenze che mostrino effetti dannosi sulla salute dati dall’assunzione di caffè, se non quelli relativi alle donne in gravidanze (basso peso del nascituro, nascita prematura e in alcuni casi aborto). In aggiunta, invece, è ancora dubbia l’associazione caffè e maggior rischio di fratture nelle donne: alcuni studi sostengono che ciò sia dovuto all’assorbimento del calcio e alla densità minerale dell’osso stesso, mentre altri suggeriscono che ciò si manifesti solo nelle donne che non assumono un adeguato introito di calcio.

Come si è visto, le informazioni sulla relazione tra caffè e salute sono molteplici e comprendono una grande varietà di aspetti. Pertanto, per godere al massimo dei benefici del caffè, senza rincorrere in disturbi del sonno o della salute, la scienza raccomanda di non abusare di questa bevanda e di non assumerne più di 3-4 tazzine al giorno.  Gli autori dell’articolo sottolineano, infatti, che un consumo eccessivo di questa bevanda può determinare spiacevoli effetti collaterali, come ipertensione e palpitazioni oltre che a nervosismo, disturbi del sonno e fenomeni di astinenza. Infine, per tutti questi aspetti, positivi e negativi, collegati al consumo di caffè si evidenzia l’importanza di ulteriori studi a riguardo, soprattutto trial randomizzati, per raggiungere maggiori prove di efficacia.


[1] Poole, R., Kennedy, O., Roderick, P., Fallowfield, J., Hayes, P. and Parkes, J., 2017. Coffee consumption and health: umbrella review of meta-analyses of multiple health outcomes. The New England Journal of Medicine, (382,15).

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