Diabete mellito di tipo 2 e qualità della vita

0

di Alessandra Guglielmino, laureata in Comunicazione scientifica biomedica, Sapienza Università di Roma

Il 26 Gennaio 2021 è stato condotto uno studio trasversale che ha preso in analisi la qualità di vita di pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2.[1] Lo studio, pubblicato sulla rivista “European Journal of Public Health”, ha analizzato sia pazienti generici sia pazienti che vivono in aree rurali con scarse infrastrutture e con risorse limitate.

Il diabete mellito di tipo 2 è una patologia cronica, caratterizzata dall’unione di un’alterazione della secrezione di insulina e la resistenza all’insulina periferica. L’insulina svolge un ruolo molto importante per il nostro organismo, poiché è essenziale per l’ingresso del glucosio nelle cellule, fonte principale di energia. In coloro che sono affetti da diabete o predisposti allo sviluppo di questa patologia, l’azione dell’insulina ha meno validità ed è nota come insulino-resistenza. Tale meccanismo attiva una produzione di insulina molto elevata delle cellule beta del pancreas. [2]

È stato inoltre dimostrato che il diabete mellito di tipo 2 si sviluppa, principalmente, attraverso una correlazione tra una predisposizione genetica e i fattori ambientali. Alcune etnie, infatti, sono più predisposte all’insorgenza di questa patologia.[3]

Lo studio ha preso in analisi 23.053 soggetti, con età compresa tra i 18 e i 79 anni.

La qualità di vita dei pazienti presi in studio è stata valutata da un indice di utilità e da un punteggio che si è ottenuto attraverso lo strumento utilizzato dall’European Quality of Life Five Dimension Five Level Scale (EQ-5D-5L)). I modelli di regressione lineari sono stati utili per poter stimare i potenziali fattori di influenza della qualità della vita correlata alla salute.

Dei 23.053 soggetti presi in studio, 2.231 erano affetti da diabete mellito 2 con una prevalenza grezza del 9,68%. L’età, la povertà, la scarsa attività fisica e le comorbidità erano associate negativamente alla qualità di vita nei pazienti diabetici, mentre l’alto livello di istruzione era positivamente collegato alla qualità di vita correlata alla salute.

Questo studio ha potuto dimostrare che i soggetti affetti da diabete mellito di tipo 2 provenienti da aree rurali hanno una qualità di vita bassa che dipende da molteplici fattori sociodemografici. Sarebbe dunque opportuno apportare una maggiore attenzione alle persone affette da diabete che vivono in uno status socioeconomico svantaggiato. Infatti, come già anticipato, la correlazione che c’è tra l’insorgenza del diabete mellito di tipo 2 e lo stile di vita è molto  elevata.

Il Direttore del “Center for outcomes research and clinical epidemiology”, Antonio Nicolucci, ha sottolineato: “Considerato che l’età rappresenta assieme all’obesità il principale fattore di rischio per il diabete, è importante enfatizzare che nonostante il più basso indice di vecchiaia di tipo 2, i distretti più svantaggiati dal punto di vista socioeconomico presentano una prevalenza più elevata di diabete”. [4]

Tutto questo significa che, in condizioni di vulnerabilità socio-culturale, il diabete mellito di tipo 2 non ha solo un’incidenza alta ma insorge anche in modo tempestivo nel corso della vita.


[1] https://academic.oup.com/eurpub/advance-article-abstract/doi/10.1093/eurpub/ckaa247/6120266?redirectedFrom=fulltext

[2] https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/tools-della-salute/glossario-delle-malattie/diabete-di-tipo-2

[3] https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-ormonali-e-metabolici/diabete-mellito-dm-e-disturbi-del-metabolismo-degli-zuccheri-nel-sangue/diabete-mellito-dm

[4] https://www.siditalia.it/upload/articoli/2018/05/1527254142_newsitaliane.pdf

Condividi