Una dieta equilibrata può regolare il microbioma Intestinale

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di Alessandra Guglielmino, iscritta al CdS Comunicazione scientifica biomedica, Sapienza, università di Roma

Sempre più spesso si parla dell’importanza che ha il microbioma intestinale sulla salute.

Il microbioma, chiamato anche flora batterica, è l’insieme dei microrganismi che colonizzano tutto il nostro organismo e che, tramite interazioni con l’ambiente circostante, svolge una serie di funzioni benefiche per gli esseri che abitano al suo interno.

Un buon funzionamento del tratto intestinale è correlabile ad una buona assunzione di elementi nutritivi contenuti nel cibo e nelle bevande, e ad un buon smaltimento di tossine.

Un’alimentazione povera di elementi nutritivi può portare a carenze nutrizionali, stati di spossatezza, deperimento, ed un pessimo funzionamento del colon porta a malesseri come cellulite, pelle impura, difficoltà digestive, sovrappeso, una predisposizione ad infezioni, e intolleranze alimentari, legate proprio alla continua stimolazione del sistema immunitario da parte degli alimenti.

Il microbioma ha infatti tre funzioni molto importanti per il nostro organismo:

  • Regola il peso corporeo, in quanto i microbi decidono quanta energia il nostro corpo può estrarre dal cibo che mangiamo;
  • Regola l’intero sistema immunitario (combattendo disturbi di origine allergica e autoimmune);
  • Converte in ormoni e altre sostanze il cibo che non riusciamo a digerire (1);

Nel microbioma intestinale troviamo batteri buoni (firmicutes che favoriscono la digestione dei grassi), i batteroidi che sono associati ad un tipo corporeo slanciato e con una minore infiammazione intestinale, il butirrato che protegge dal tumore all’intestino, l’akkermansia, la christensenella, il lactobacillus e il bifidobacterium. Tali batteri buoni convivono e combattono, in caso di squilibrio, i batteri cattivi come campylobacter, E.coli e la salmonella.

La relazione che c’è tra un microbioma sano e il cibo è tutt’oggi ancora in fase di studi.

Attraverso l’esame delle feci è possibile capire se c’è una situazione di disbiosi, ovvero l’alterazione del microbiota intestinale. Quando è presente questa alterazione, l’organismo non è capace di assorbire alcuni alimenti, chiamati foodmap, e tali alimenti non vanno assunti per un certo periodo finché non viene ripristinato l’equilibrio.  Si tratta di carboidrati a catena corta, che provocano disturbi di fermentazione, gonfiore e meteorismo (ad esempio: il caffè d’orzo, la frutta come le albicocche oppure le verdure come i finocchi). I foodmap sono alimenti importanti per noi, e vanno ridotti solo se c’è una problematica di disbiosi che deve essere diagnosticata da un esperto.

Quando mangiamo, ogni alimento viene digerito in modo differente e il nostro corpo reagisce di conseguenza. Le prime sostanze ad essere digerite sono i liquidi, per tale motivo gli esperti consigliano di evitare bevande zuccherate che creano calorie in eccesso e picchi glicemici. Stessa cosa vale per i carboidrati come pane, riso e patate. Per un miglior benessere intestinale e generale è bene preferire cibi ricchi di fibre e proteine (carne, uova, verdure, cereali integrali). Questi alimenti infatti hanno un tempo di assorbimento più lento e vanno a favorire un senso di sazietà.

La Dieta Mediterranea viene considerata un’alimentazione salutare e completa, poichè alcuni dati scientifici hanno dimostrato che l’uso di questo tipo di dieta favorisce una riduzione dell’insorgenza di patologie quali cancro, sindromi cardiovascolari e metaboliche, malattie neurodegenerative, diabete di tipo II e allergie di vario genere. Gli alimenti della Dieta Mediterranea hanno infatti la capacità di favorire la presenza dei Bifidobatteri e dei Lattobacillie permettendo la diminuzione  ella proliferazione dei Clostridi (2).

In conclusione possiamo dire che una dieta bilanciata è fondamentale per regolare la composizione del nostro microbioma.

 (1) Michael Mosley, La dieta del microbioma”,  TEA libri

(2) https://www.luxia-scientific.com/it/blog/dieta-mediterranea

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