Hiv: alla stazione Termini di Roma test salivare gratuito in venti minuti

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Una persona su due scopre di essere Hiv positiva in una fase di malattia avanzata, quando l’immunità è già fortemente compromessa, circa il 15 per cento di chi ha contratto il virus non è a conoscenza del proprio stato e dà origine alla metà dei nuovi casi di infezione. 

«Prevenzione ed informazione sono rilevanti quanto clinica e ricerca per debellare la patologia – evidenzia Marta Branca, direttore generale dell’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma. «Il numero di malati affetti da Hiv/Aids e dei sieropositivi che vengono seguiti nel nostro Istituto è considerevole – ricorda – pertanto ci impegniamo con sempre maggior determinazione in tutte le iniziative utili a prevenire la trasmissione del virus oltre che curare una patologia diventata cronica-degenerativa».

Proprio dalla collaborazione tra lo Spallanzani e Anlaids Lazio sul tema prevenzione dell’infezione da Hiv nasce “Facciamolo Rapido”, progetto che offre la possibilità di eseguire il test gratuito salivare presso la sede Anlaids vicino alla Stazione Termini e in venti minuti avere una risposta per eliminare ogni dubbio.

Sarà infatti possibile effettuare gratuitamente e in forma riservata un test rapido su fluido orale presso la sede di  Anlaids Lazio, in Via Giovanni Giolitti, il secondo e il quarto giovedì di ogni mese a partire dal 19 gennaio. Il risultato del test sarà comunicato da un medico dello Spallanzani dopo venti minuti.

Per info, bisogna chiamare dalle ore 9,00 alle ore 16,00 al numero 064746031 dal lunedì al venerdì.

Verrà inoltre offerta una consulenza individuale e fornite le informazioni sul rischio di trasmissione, sulle misure di prevenzione dal contagio da Hiv e di altre infezioni trasmesse sessualmente, ma non sarà rilasciato il referto dell’esame. Se necessario, si potranno svolgere ulteriori esami presso lo Spallanzani. «Fare il test – sottolinea il presidente Anlaids Lazio, Massimo Ghenzer – è il più grande gesto di responsabilità nei confronti di se stessi e degli altri. Permettere di poterlo eseguire non solo nelle strutture ospedaliere è sicuramente un mezzo per incrementarne gli accessi rispettandone i requisiti scientifici».

Fonte:healthdesk

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