L’Organizzazione Mondiale della Sanità vuole eliminare i grassi trans dagli alimenti di origine industriale entro il 2023

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Stop ai grassi trans entro il 2023. Una iniziativa concreta quella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità volta dire basta alle diete squilibrate e le conseguenze negative sulla salute cardiovascolare. I grassi trans, infatti, che troviamo principalmente negli snack dolci e salati di produzione industriale, causano ogni anno circa cinquecentomila decessi in tutto il mondo senza alcuna distinzione. Poichè «gli acidi grassi trans aumentano i livelli di colesterolo Ldl, biomarcatore attendibile per il rischio cardiovascolare, e riducono quelli del colesterolo Hdl, che invece porta via il colesterolo cattivo dalle arterie e lo trasporta verso il fegato», bisogna trovare una sostituzione reale.

TUTTO SUI GRASSI TRANS

Per prima cosa bisogna distinguere dai grassi trans presenti in natura in alcuni alimenti di origine animale come i prodotti lattiero-caseari e carne derivata dai ruminanti e quelli prodotti artificialmente e aggiunti agli alimenti come la margarina, il burro chiarificato (di origine animale) e altri oli vegetali resi solidi e aggiunti a merendine, glasse, biscotti, patatine fritte, pasti confezionati per prolungare la vita dei prodotti reperibili sugli scaffali dei supermercati. Negli anni si è visto come un eccesso di grassi trans anche se di origine vegetale, possa essere più dannoso per il cuore e per le arterie. Il rischio complessivo di malattia cardiovascolare è direttamente proporzionale al consumo di acidi grassi trans. Eliminare questi prodotti il più possibile in aggiunta ad attività fisica, è un’ottima prevenzione.

Il 2 maggio il Direttore generale Dott Tedros Adhanom Ghebreyesus ha incontrato i rappresentanti IFBA, tra cui amministratori delegati provenienti da alcune delle 12 aziende che compongono l’alleanza per discutere le azioni da intraprendere per eliminare i grassi trans industriali, e ridurre il sale, zucchero e grassi saturi in alimenti trasformati.

La riunione ha anche sottolineato il valore di interventi normativi in ​​materia di etichettatura, marketing e ha richiamato l’industria alla piena adesione al Codice OMS di commercializzazione dei sostituti del latte materno.

Di particolare nota è stata la decisione dai membri IFBA per assicurare che la quantità di grassi trans industriali (iTFA) nei loro prodotti non superi i 2 g di iTFA per 100 g di grasso / olio globalmente dal 2023. Questo è in linea con l’obiettivo del WHO e le raccomandazioni del suo pacchetto di azione REPLACE, che è stato sviluppato e lanciato nel 2018.

“L’eliminazione di grassi trans industrialmente prodotti è uno dei più semplici e più efficaci modi per salvare vite umane e creare un approvvigionamento alimentare più sano,” ha spiegato il dott Tedros.

In linea con l’iniziativa REPLACE, l’OMS ha chiesto a tutti i produttori di generi alimentari e produttori di olio e grasso, non solo membri IFBA, di impegnarsi per l’eliminazione dei grassi trans industriali dalla rete alimentare globale.

L’assunzione di grassi trans è responsabile di oltre 500.000 decessi per malattia coronarica ogni anno a livello globale.

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