“Determinanti commerciali della salute”: il nuovo vaso di Pandora

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Di Simona Ceccarelli, CdS Comunicazione scientifica biomedica, Sapienza Università di Roma

I determinanti della salute sono fattori che influenzano lo stato di salute di un individuo e, più estesamente, di una comunità o popolazione. Tali fattori possono essere raggruppati in varie categorie: comportamenti personali e stili di vita, fattori sociali, condizioni di vita e di lavoro, accesso ai servizi sanitari, condizioni generali socioeconomiche, culturali e ambientali, fattori genetici. La loro considerazione è necessaria alle strategie di prevenzione e di politiche sanitarie, fornendo anche la comprensione di come la disuguaglianza modella la salute.

E’ meno chiaro, invece, come i sistemi aziendali e commerciali globalizzati e le più ampie condizioni politico-economiche e di governance globale, conformino direttamente e indirettamente la salute. Si tratta di una questione controversa, ovvia a molti ma debolmente discussa perché socialmente e politicamente angusta. Eppure affrontare i “determinanti commerciali della salute” è cruciale per contrastare la crescita globale delle malattie non trasmissibili, le conseguenze sulla salute delle emergenze climatiche e ambientali e le disuguaglianze sanitarie(1).

Le definizioni attuali dei “determinanti commerciali della salute” ne offrono una comprensione limitata e poco specifica. Vi è un’apparente discordia tra tre definizioni identificate: West e Marteau (2) enfatizzano i risultati sulla salute derivanti dal “motivo del profitto”; Kickbusch et al. (3) sottolineano strategie e approcci per la promozione di prodotti e scelte dannose per la salute; Kosinska e Ostlin (4) descrivono la tensione tra obiettivi commerciali e di salute pubblica specifici per beni e servizi. Tutto questo evidenzia la natura dinamica delle relazioni che costituiscono influenze commerciali sulla salute(5).

Anche la nozione di potere risulta cardinale per comprendere i “determinanti commerciali della salute”. Si parla di influenze strumentali, politiche e meccanismi che includono lobbying o donazioni, ma anche di un potere strutturale con investimenti privati, e di un potere discorsivo che persegue e modella gli interessi plasmando i valori, le norme e le idee di una società.

I sistemi contemporanei di commercio, politiche pubbliche, media creano ambienti che incoraggiano e supportano la crescita e il potere degli attori aziendali e commerciali. I discorsi supportati da interessi commerciali comunemente descrivono i problemi di salute pubblica come risultanti da “consumatori imperfetti”, privi di responsabilità e controllo, piuttosto che riconoscere i mercati invasi da prodotti fortemente nocivi per la salute. I messaggi sul “bere in modo responsabile”, “giocare in modo responsabile” o “consumare all’interno di una dieta sana ed equilibrata” sono esempi di queste narrazioni (1).

La salute pubblica richiede urgentemente di considerare i “determinanti commerciali della salute”, evitando il rischio di inquadrare problemi e soluzioni in modi che oscurano inavvertitamente il ruolo che le grandi aziende transnazionali svolgono nel plasmare i comportamenti individuali e di conseguenza l’impatto sulla salute della popolazione. Comprendere i “determinanti commerciali della salute” come un composto di fattori di rischio, sposta l’enfasi dominante sul cambiamento comportamentale individuale in termini di prevenzione, e contribuisce allo sviluppo di interventi di salute pubblica efficaci, consentendo una più chiara identificazione delle vulnerabilità relative a popolazioni specifiche.

  1. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35121643/
  2. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23496068/
  3. https://bit.ly/3qbl0H1
  4. https://bit.ly/3tiRbq6
  5. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32600398/

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